È stato presentato il dossier stilato dalla Banca d’Italia su “Turismo in Italia. Numeri e potenziale di Sviluppo”, che ha decretato ufficialmente la ripresa del turismo in Italia, con qualche limite importante. Dopo ben 20 anni di crisi, l’indagine mette in luce un settore in ripresa, nonostante l’Italia non riesca ad attrarre turisti di alta qualità. Esiste ancora oggi un gap importante tra Nord Est e Centro Italia, ma vediamo meglio i numeri di questo 2018 secondo lo studio.

Turismo in Italia, a Roma non si torna

Il primo dato interessante dell’indagine di Banca d’Italia è che a Roma non si torna come si fa con altre città europee, tra cui Londra. Il turismo italiano cresce, con un aumento del flusso internazionale e il livello della spesa media in aumento. Il segmento turistico corrisponde al 5% del PIL e rappresenta più del 6% degli occupati italiani. Ottimi risultati che tuttavia non nascondono alcune ombre, come il divario, ancora piuttosto ampio, tra le due anime del Paese. L’Italia sa intercettare meglio di chiunque altro al mondo i visitatori alla ricerca di cultura e arte, ma poco quelli spinti da interessi congressuali e fieristici. La capitale attrae quindi chi voglia farsi cullare dalle sue meraviglie storiche e architettoniche, magari alloggiando in un hotel in via Nazionale come il Floris Hotel, ma poi riesce a convincere meno sul resto.

Turismo, i numeri e la geografia

Dal 2010 il turismo in Italia ha recuperato terreno, grazie alla migliore competitività del settore e anche a una geografia politica che ha favorito l’Italia, al riparo da tensioni e attacchi terroristici. Dal 2011 le entrate relative al turismo internazionale sono salite a oltre il 30% fino al 2017. Negli ultimi anni, quindi, i turisti di tutto il mondo hanno ritrovato l’interesse per il nostro Paese, tra le destinazioni preferite di chi viaggia per cultura e arte. Una netta contrazione, invece, si registra nei viaggi d’affari, passati dal 22 al 14% sul totale. I turisti stranieri arrivano da fuori Europa e specialmente da Stati Uniti, Canada, ma anche Australia e Oriente.

Dove vanno in Italia gli stranieri

Ma dove va chi viene nel nostro Paese? Sicuramente nei maggiori musei nazionali, con visite brevi e precise. I principali 20 musei sintetizzano più del 30% delle visite annuali, una percentuale altissima se pensiamo alle oltre 5.000 strutture museali presenti in Italia. La spesa del settore turistico si distribuisce in modo non uniforme. Il Nord Est e il Centro attraggono la maggior parte dei flussi con la forza di città come Roma, Firenze e Venezia. Bene anche il Nord Ovest grazie soprattutto ai grandi eventi di Milano e Torino. Il sud del Paese rimane più indietro, nonostante le coste e il mare meraviglioso. Nel corso del 2017 la spesa dei turisti al sud ha rappresentato soltanto il 15%.

Di Alice Bartoli

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