Gli appassionati e gli addetti ai lavori considerano il motore come il cuore delle autovetture.

Le autovetture per tantissimi anni sono state alimentate da motori a ciclo otto o quattro tempi, motori a ciclo diesel, ma troviamo anche motori chiamati a due tempi, alimentati sia a olio sia a benzina utilizzati soprattutto per auto economiche che venivano utilizzate principalmente nell'est Europa prima degli anni Novanta.

I motori diesel e benzina sono basati su cicli termodinamici simili, ma non uguali, il primo infatti si basa sul ciclo diesel e il secondo invece sul ciclo otto. Ovviamente anche il carburante utilizzato è differente in base alle caratteristiche progettuali dei due motori.

Vediamo ora insieme quali sono gli elementi fondamentali per il funzionamento dell'autovettura, con delle descrizioni delle parti principali che lo caratterizzano.

 

Basamento e cilindri

Il motore si compone del basamento, una membrana in cui si trova l'albero a gomiti in cui vengono fissati i cilindri e la testata sulla parte superiore. Nelle pareti del basamento vengono ricavati dei supporti per fissare i rispettivi cuscinetti, sui quali vengono fissati i perni del banco.

Questi perni non fissati con quelli del banco, sono fissati in posizione eccentrica e a loro non sono vincolate delle bielle.

Tutte queste connessioni servono per far muovere i pistoni, che emettono un movimento sempre dall'alto verso il basso, all'interno dei cilindri, in modo tale da completare le fasi di funzionamento dell'auto.

Il pistone insieme alla biella e all'albero dei gomiti riesce a trasformare l'energia termica data dalla combustione prima in un moto alternato e poi successivamente in moto rotatorio. A sua volta il pistone è composto generalmente da diverse parti: cielo, spinotto, fasce elastiche e anello raschiaolio.

 

La testata (o testa)

La testata è un altro elemento fondamentale per il funzionamento del motore, che contiene tutti gli organi meccanici per poter effettuare la distribuzione. Al suo interno sono presenti delle valvole a fungo, ricavate da valvole di aspirazione e di scarico, azionate da due alberi a camme.

Le parti del motore, inferiore e superiore, sono connesse tramite una catena o una cinghia. In questo modo l'albero è connesso agli stessi alberi delle camme, che regolano le fasi del motore a scoppio.

 

I liquidi che regolano il funzionamento del motore

Il funzionamento del motore è determinato anche dal circuito di lubrificazione per gli organi di movimento a cui si affianca anche il sistema di raffreddamento, che può essere ad aria e ad acqua.

Il sistema di lubrificazione è formato da una vera e propria rete di canali, condotti, pompa, filtro e una valvola limitatrice della pressione e un contenitore dell'olio, che viene chiamato coppa.

La pompa è in grado di prelevare l'olio della coppa, che funge da serbatoio e permette all'olio di raffreddarsi. I motori moderni presentano due filtri per l'olio, in modo tale che possa lubrificare e pulire il motore.

Il sistema di raffreddamento è fondamentale per assorbire la giusta quantità di calore che viene prodotto dal motore. Il sistema di raffreddamento ad aria è molto semplice e lambisce la pareti esterne appartenenti alla testa e al cilindro. Mentre un sistema di raffreddamento caratterizzato da liquidi funziona in maniera differente, in quanto raccoglie il calore delle pareti di tipo metallico per passarlo ad una miscela refrigerante che lo passa al radiatore, dove abbassa la temperatura e rientra in circolo.

 

Il radiatore

Il radiatore del motore, solitamente realizzato in lega di alluminio, è caratterizzato da due vaschette per raccogliere e raffreddare il liquido e da una matrice di scambio.

Il radiatore è un elemento fondamentale poiché riesce a scambiare il calore dei fluidi presenti all'interno del motore e rende equilibrata la temperatura del liquido di raffreddamento attraverso la corrente d'aria che colpisce l'auto durante la velocità di marcia. Alcuni motori sono invece caratterizzati da un intercooler, simile a un radiatore, riesce a raffreddare l'aria aspirata nel caso dei circuiti di sovralimentazione dei motori.

Di Alice Bartoli

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