Le lavorazioni galvaniche non sono certo una novità, poiché si tratta di una tecnologia che vanta oltre un secolo di applicazione. Si tratta di molteplici trattamenti effettuati attraverso l’utilizzo di soluzioni acquose a temperatura ambiente o leggermente superiore in vasche disposte in sequenza e all’interno delle quali sono presenti anche basi, acidi, sali di metalli e particolari additivi.

Le lavorazioni galvaniche realizzate nel nostro tempo sono deposizioni elettrochimiche di un lieve strato di metallo o lega o di plastica e sono fatte in maniera tale che la natura della superficie del supporto sia modificata sia esteticamente e sia tecnicamente.

Con le lavorazioni galvaniche si possono ottimizzare e impreziosire specifiche caratteristiche dei manufatti, come la capacità di opporsi alla corrosione o le peculiarità elettriche, ottiche e meccaniche. I trattamenti galvanici, ad esempio, possono riguardare l’argentatura o la nichelatura della plastica o la metallizzazione nichel-free della stessa.

Lavorazioni galvaniche su metallo e plastica

La lavorazione di materie plastiche è volta a dare valore e longevità nel tempo a qualsiasi oggetto ma anche ai contenuti. Questo tipo di lavorazione della plastica è utilizzato per realizzare oggettistica di vario tipo come, ad esempio fa www.egal.it per gli accessori destinati a contenere prodotti di tipo cosmetico, i quali devono essere idonee a garantire la perfetta conservazione di solventi, alcool ed essenze.

I rivestimenti degli oggetti interessati sono fatti con materiali quali argento, oro, ottone, rame e altre leghe con spessori certificati e finiture perlate, invecchiate, opache, brillanti e tanto altro.
Le lavorazioni galvaniche di questo tipo, idonee a rivestire materie plastiche con varie coloriture, sono utili anche per rispondere a esigenze di stilisti, designer, settore cosmesi e per gli elettrodomestici.

In base alle quantità, dimensioni e forme dei pezzi, i lavori di galvanizzazione possono essere eseguiti con impianti a telaio fisso o con quelli a rotobarile.

Le lavorazioni a telaio fisso e a rotabarile

Le lavorazioni statiche a telaio fisso di pezzi in plastica dove depositare il metallo, prima di essere immessi nel bagno galvanico, sono montate su telai. I tempi di lavorazione e i costi sono maggiori ma, al contempo, la qualità del deposito del metallo sugli oggetti è eccellente.
Si tratta di una metodologia che garantisce una resa eccelsa, le finiture di tutti i metalli sono lucide o satinate, oppure in preziose versioni anticate che acquistano valore reale.

Le lavorazioni a rotabarile invece, permettono di agire su tirature di pezzi ad alto volume e soprattutto rispetto alle precedenti, a costi nettamente inferiori.

Utilità e fasi delle lavorazioni galvaniche

I trattamenti galvanici si spiegano con il fatto che tutti i metalli e le plastiche, con il tempo, si deteriorano provocando usura, compresa quella da parte degli agenti atmosferici. La conseguenza è di vedere superfici ossidate e componenti rovinate sia esteticamente che per quanto concerne la reale funzionalità.

I trattamenti galvanici, dunque, rinnovano sia la funzionalità e sia l’estetica del pezzo accrescendone longevità e ottimizzandone le performance in maniera notevole.

I trattamenti galvanici si suddividono in tre fasi principali: la preparazione delle superfici dei prodotti da trattare, la deposizione del rivestimento metallico e in conclusione, il trattamento di finitura.

La prima fase, quella della preparazione delle superfici, avviene innanzitutto con una sgrassatura elettrolitica in cui i pezzi sono uniti come catodi o anodi, o chimica, ma può essere fatta anche con una mera immersione. Sugli oggetti si effettua poi il decapaggio, per eliminare ogni traccia di ossido, ruggine o calamina.

La deposizione del rivestimento dei metalli concerne l’applicazione di una pellicola metallica sulle componenti da ricoprire. Si effettua il passaggio di corrente elettrica continua tramite una soluzione a base di acqua, al cui interno sono presenti ioni del metallo di copertura: quest’ultimo diventa ad ossidazione zero, ponendosi sulla parte sottoposta alla lavorazione.

L’ultima fase, quella di finitura della zincatura, consiste in una passivazione volta a conferire maggiore resistenza alla corrosione del pezzo trattato e può essere di vari tipi.

Di Alice Bartoli

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