Per gli imprenditori e le aziende è sempre più complicato fare affari in Italia, dove il sistema di tassazione ha raggiunto livelli elevatissimi e la burocrazia rallenta ogni operazione. Per questo motivo sempre più persone stanno trasferendo il loro business all'estero ed il Giappone sembra essere una meta molto apprezzata. Di primo impatto aprire una nuova attività in Giappone sembra un salto nel vuoto poiché i limiti e gli ostacoli da superare non sono pochi. Il sistema giuridico, economico e legislativo nipponico è piuttosto diverso da quello europeo o italiano, senza considerare le barriere linguistiche che non sono certo un dettaglio. Tuttavia studiando attentamente il sistema giapponese si può tentare questa scommessa, facendosi aiutare da un personale esperto e qualificato.
Innanzitutto è opportuno rivolgersi ad un'agenzia di traduzione per tradurre giapponese italiano tutti i documenti necessari per l'apertura di una nuova attività. Il Giappone è abbastanza aperto nei confronti degli investitori stranieri, ma ci sono alcune eccezioni inderogabili. Il paese del Sol Levante si riserva il diritto di limitare la liberalizzazione nei settori dell'agricoltura, dei prodotti in pelle e dell'estrazione mineraria e petrolifera. La presenza straniera inoltre è soggetta a limitazioni e controlli in settori strategici quali l'industria dei velivoli e aerospaziale, la sicurezza nazionale, le armi e l'energia atomica. In tutti gli altri settori gli imprenditori sono liberi di investire, chiaramente nel rispetto delle leggi applicabili a tutti gli imprenditori attivi in Giappone.
Per stabilirsi in Giappone è possibile scegliere due tipologie di struttura: la stabile organizzazione e l'ufficio di rappresentanza. La disciplina relativa alle attività commerciali originalmente era contenuta nel Codice di Commercio del 1899. Nel corso del tempo sono state introdotte diverse riforme parziali, la più importante nel 1950. Il 1° maggio 2006 è entrata in vigore la Legge sulle Società Commerciali che ha introdotto profonde modifiche alla disciplina precedente, tra cui la scelta delle Società per Azioni come modello tipico ed unico di capitali.
Per ottenere una presenza stabile e solida in Giappone il metodo migliore è la costituzione di una società commerciale di diritto locale. La riforma ha provveduto a snellire la procedura di costituzione delle società e la riorganizzazione dei modelli di struttura societaria. Questa tipologia di società ha una notevole autonomia e flessibilità nella scelta della sua struttura amministrativa, rendendosi adattabile alle esigenze di ogni impresa: dalle piccole start-up alle imprese personali, dalle imprese a conduzione familiare fino a grandi società quotate sui mercati finanziari. Il diritto giapponese attuale prevede quattro tipologie di società commerciali:Società per Azioni, Società in Nome Collettivo, Società in Accomandita Semplice e Società Personale a Responsabilità Limitata.