Nel campo dell’elettricità, ancora più che in tanti altri, spesso ci sono componenti di dimensioni ridottissime, apparentemente trascurabili, ma che in realtà rivestono un’importanza insospettata nel far funzionare al meglio tutto un impianto o un dispositivo. Un esempio tipico, in questo senso, può essere rappresentato dai connettori noti come pressacavi, che hanno la funzione essenziale di collegare in maniera sicura e stabile il cavo elettrico e il dispositivo che esso deve andare ad alimentare. Fra i compiti più importanti legati a questa funzione c’è, ad esempio, quello di ridurre lo stress subito dal cavo nel punto di connessione; inoltre, il pressacavi funge anche da utile sigillo quando siamo di fronte ad un cavo passante. Ne esistono naturalmente svariati tipi e modelli, a seconda della specifica applicazione a cui devono essere destinati.

Esistono infatti pressacavi realizzati nei materiali più diversi: a modelli di tipo più tradizionale, come quelli in rame o in ottone, si affiancano quelli di metalli più particolari come l’alluminio o il cavo d’acciaio, o ancora quelli realizzati interamente in plastica, solitamente in poliestere: la scelta naturalmente non è condotta su basi primariamente estetiche, bensì in base alle effettive caratteristiche sia dell’impianto che dell’ambiente. Un connettore in Nylon 66, ad esempio, sarà particolarmente adatto ad installazioni all’aperto, e quindi sarà costruito in modo da proteggere l’impianto anche dall’ingresso di polvere e umidità. Oltre al materiale, perciò, sarà anche la forma, insieme alle misure, a cambiare; avremo quindi connettori dritti o ad angolo retto, e ancora pressacavi adatti a diverse dimensioni del filo elettrico, con fori d’ingresso di calibri diversi, e con filettature di ogni passo possibile, così da garantire, per ogni specifico progetto, una perfetta aderenza alle necessità.

Di Alice Bartoli

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