Molte sono le lavorazioni metalmeccaniche (un esempio tutto italiano leader in questo tipo di lavorazione è l’azienda Bosaia Luigi & Figli) grazie alle quali, ogni giorno, vengono realizzati sia a livello artigianale che a livello industriale tutti i diversi oggetti dei quali siamo soliti servirci. Proviamo oggi a scoprirne tre fra le più importanti: la fusione, la forgiatura, e la crimpatura,
La fusione è una procedura per la quale il materiale di cui l’oggetto sarà composto viene portato allo stato liquido, versato in uno stampo, e quindi lasciato raffreddare. Si tratta di un tipo di lavorazione molto versatile e precisa, che spazia nell’applicazione dal settore delle produzioni artistiche, come le statue, a quello industriale, come quello della produzione delle automobili, dove è il metodo basilare per la realizzazione dei pistoni e dei blocchi motore. Fra le ragioni della sua versatilità c’è sicuramente la grande varietà di materiali con i quali è utilizzabile, che spaziano dai metalli, alle materie plastiche, a sostanze più particolari come il cemento, il gesso, l’argilla e la resina, che lasciate raffreddare e solidificare nello stampo ne usciranno riproducendone perfettamente ogni dettaglio.
Forgiatura è, al contrario, un termine che indica una lavorazione a caldo: si forgia sin dai tempi più antichi, quando i fabbri lo facevano con incudine, martello e fornace. Si basa, in breve, sulla plasticità assunta dai metalli ad alta temperatura, e consiste appunto nel riscaldare – pensiamo sempre al fabbro ferraio – le barre di metallo in una fornace, per poi batterle in forma con l’uso di un martello su una superficie dura e rigida, così da sagomarle, e infine stabilizzarne la forma abbassandone bruscamente la temperatura, per procedere poi eventualmente ad una ricottura nel caso che, come è ampiamente possibile, l’ultima operazione abbia compromesso la resistenza del metallo stesso alterandone la struttura cristallina.
La crimpatura è, per concludere, una lavorazione ancora differente, il cui scopo è quello di unire fra loro due diverse parti metalliche senza utilizzare in alcun modo il calore; si tratta infatti di una cosiddetta lavorazione a freddo. L’unione viene ottenuta tramite deformazione delle due parti o di una soltanto, in modo che le nuove forme assunte siano tali da trattenersi a vicenda; sono estremamente comuni, come esempi di crimpatura, quella usata per la realizzazione dei connettori elettrici e di rete, e quella con cui si uniscono le pallottole alle cartucce.