Tra le oltre 4000 specie presenti nel mondo e suddivise in diverse famiglie, quelle più importanti perché “commensali” e perché più diffuse (anche in Italia) sono:
Blatta orientalis, blattella germanica, periplaneta americana e suppella longipalpa.
Ora prenderemo in considerazione la blatta nota come “periplaneta americana”.
La blatta americana appartiene all’ordine dei Blattoidei.
E’ uno degli insetti infestanti più diffuso in tutto il mondo ed è anche la specie più grande di quelle che vivono a contatto con l’uomo (infatti, varia da 34 a 53 mm).
E’ di colore marrone-rossastro, leggermente giallognola sul margine dello scudo del torace e, come per tutte le blatte, la femmina è leggermente più grande.
Entrambi i sessi posseggono delle ali e antenne generalmente marroni.
Le ooteche (di colore marrone scuro) possono contenere fino a 16 uova che, una volta schiuse nell’arco di due mesi, maturano attraverso 13 mute in 6 mesi circa.
Questa tipologia di blatta si nutre di materiale organico in putrefazione, ma va particolarmente ghiotta di dolci e liquidi fermentati (la si può trovare pure in una bottiglia di birra semivuota). Inoltre, mangia anche: carta, scarpe, capelli, pane, frutta, rilegatura di libri, pesce, arachidi, riso, sakè, pelle animale, insetti morti. La disinfestazione di questa blatta ha la priorità assoluta.
Diversamente da quanto dice il nome, esse non sono originarie del Nord America, ma dell’Africa Settentrionale e si sono da lì poi diffuse in tutto il mondo.
In Italia sono presenti soprattutto nella parte meridionale della Penisola.
Questi insetti vivono sia all’aperto che in luoghi chiusi e preferiscono ambienti bui e umidi sia freschi che caldi. Si sono adattati a vivere negli edifici (in seminterrati, attorno ai tubi dei bagni, negli scarichi delle fognature), sulle navi, nei ristoranti, nelle drogherie, nelle panetterie, nelle serre e, più in generale, ovunque si preparino o conservino delle derrate alimentari. Negli insediamenti urbani i loro spostamenti si svolgono soprattutto lungo la rete fognaria. Raramente si trovano nelle case, ma dopo forti piogge, si possono verificare anche delle infestazioni di questi ambienti.
Occasionalmente sono stati trovati sotto le tegole di tetti e in sottotetti che dovranno essere disinfestati da ditte specializzate in disinfestazione blatte. Possono formare colonie anche enormi, con un numero di individui superiore a 5000 concentrati in un singolo tombino. All’aperto frequentano luoghi umidi e ombreggiati nei giardini, in alberi cavi, cataste di legna, pagliai, mucchi di concime o altro materiale organico. Inoltre, è un insetto molto pericoloso perché portatore di enterobatteri e salmonelle e, attraverso il suo rilascio di saliva e defecazioni, anche di allergie e malattie asmatiche. Come combatterle?
Usare semplici insetticidi per la disinfestazione blatte non è un metodo consigliabile, perché assolutamente inefficaci. Come ci spiegano i professionisti di Gruppo Indaco, per combattere questa tipologia di blatte a livello casalingo bisogna usare esche insetticide a gel come il Solfac Gel, il Maxforce o il Goliath Gel. Ma, dato che di solito non infestano case ma strade, tombini, ecc sono consigliati interventi da parte del comune che deve provvedere a risanare la zona attraverso una forte disinfestazione, applicata con un monitoraggio seguito poi da una ripetizione di irrorazione o fumigazione di sostanze insetticide di tipo piretroide.
Negli ultimi anni, poi, essendo la blatta americana essenzialmente urbana e di rado occupatrice di appartamenti, si è pensato di verniciare con sostante insetticide le pareti esterne degli edifici per evitare alle blatte americane, grandi scalatrici, di entrare negli edifici privati. Ma questa, per ora, resta solo una via sperimentale.